Le vacanze sono vicine e la stagione invernale è qui. Preparare il cibo per i suoi cari è sempre stata una sfida enorme, per la casalinga e cuoca di famiglia.
Doveva eccellere con le poche risorse che la natura poteva fornirle, solitamente verdure selvatiche, funghi, agrumi, radici, olive e il prezioso olio di oliva appena raccolto. Pecore, capre e mucche, grazie alla varietà delle erbe aromatiche e ai loro neonati, producevano latte in abbondanza, ricco e grasso, per preparare formaggio e burro.
Con la benedizione di Dio, quando non era a digiuno, aveva selvaggina dell’entroterra e pesce fresco dello Ionio. Doveva utilizzare tutti i prodotti che aveva preparato e conservato durante le altre stagioni più generose. Frutta secca, noci, concentrato di pomodoro, miele, pesce fermentato, cereali, salumi, legumi ed erbe aromatiche.
Il forno a legna si accendeva, due o tre volte al mese, per cuocere pane a lievitazione naturale e pani dolci durante le feste. Il piano cottura bruciava tutto il giorno. Lì, in una casseruola, ha aggiunto con cura tutti gli ingredienti. Questa cottura lenta e lunga scioglieva la carne. Fumo, spezie ed erbe si fondono insieme nello stufato. Gli aromi e l’essenza nell’aria erano sufficienti per riscaldare e nutrire anche l’anima.
Ma il suo genio culinario, il suo tocco, la cura, l’amore e la “Meraki” sono stati gli ingredienti magici che hanno trasformato, anche nei momenti difficili, quella cucina povera “Cucina Povera” in una cucina nobile “Cucina Nobile”.
Aristotelis Megoulas, Chef.
Il sapore come una melodia dell’estate greca.
I testi descrivono un momento, una storia, una fiaba. Il cantante lo dà vita con il tono della sua voce e la teatralità della sua performance. La melodia dei musicisti è ciò che li veste e permea tutto il nostro corpo. Cambia il nostro umore, ci trasporta, ci rende partecipi, ci fa battere il cuore e lo ripeti nella nostra mente in ogni momento quasi incontrollabilmente. I cantautori, questi grandi artisti, sono spesso compagnia e ispirazione per il mio processo creativo.
Questo è ciò per cui mi sforzo ogni giorno con i piatti e l’ospitalità al ristorante. Scelgo i migliori ingredienti locali e con loro nel piatto racconto una storia… una storia che voglio condividere, attinta dalle esperienze, dai ricordi e dalla fantasia del bambino che tengo viva dentro di me.
E le storie che sto raccontando ora riguardano l’unica estate greca…qui…nel Mar Ionio…a Corfù…l’isola dell’ospitalità e della musica…
Il gruppo esegue lo spettacolo. La melodia nasce dai suoni della cucina, dalle descrizioni dei piatti, dal tintinnio dei bicchieri, dai momenti di silenzio e dall’esclamazione dopo il primo boccone, dai sorrisi e dalle grida. Il gusto è quello che rimarrà inciso e tornerà come desiderio alla mente quasi incontrollabile e noi saremo qui per l’ennesima interpretazione estiva.